Memoria tangibile

“Per me l’aspetto più affascinante di questo progetto è l’utilizzo di una nuova tecnologia per raccontare una lunga storia e tradizione”. Questo il leitmotiv del progetto secondo Veronica Zen, una delle autrici di Bozen, the living city: una storia interattiva. L'abbiamo incontrata insieme ai membri del team Mehdi e Qurratulain. Ci hanno raccontato come nasce questa installazione multimediale che mette in dialogo differenti stili architettonici e diverse epoche di Bolzano grazie ad un sofisticato mix di tecniche ed estetica.  

Da dove nasce l’idea di realizzare un’opera con la stampa 3D in merito alla città di Bolzano?

Qurratulain: L’idea è arrivata spontaneamente durante un workshop del Fab Lab. La motivazione è cresciuta quando abbiamo sentito che Weigh Station aveva lanciato un bando a sostegno della produzione e realizzazione di progetti creativi e culturali. Ci siamo detti «Perché non provare?». E così abbiamo iniziato a sperimentare. Abbiamo lavorato intensamente per tre mesi. Siamo davvero molto contenti di tutto quello che siamo riusciti a realizzare.


Il progetto che avete realizzato è molto complesso e articolato. Da dove siete partiti?


Qurratulain: Mehdi ha lavorato molto sulle mappe, mentre Veronica ed io ci siamo concentrate sulla parte architettonica e storica. Siamo andati alla ricerca di informazioni presso il Comune e l’Archivio Storico di Bolzano. Una parte consistente di dati li abbiamo raccolti anche grazie agli abitanti del posto che abbiamo intervistato. Abbiamo raccolto ed analizzato fotografie, abbiamo studiato accuratamente gli edifici da diverse prospettive - anche grazie all’aiuto di Google Maps – ed infine abbiamo realizzato i modellini di alcuni degli edifici iconici e storici di Bolzano.

Mehdi: Secondo me la cosa più interessante è la storia a loro connessa. Dopo aver fatto i modellini, li abbiamo posizionati in una sorta di linea del tempo fisica sulla quale viene proietattata e raccontata l'espansione della città. In questo modo si può osservare quando determinati edifici sono stati costruiti e vedere come la città si è ampliata durante gli anni. Per esempio il primo che viene illuminato è Castel Mareccio.

Oltre ai modellini e alla mappa avete realizzato anche dei giochi da tavolo ispirati alla città di Bolzano.

Qurratulain: Sì, abbiamo creato diversi giochi prendendo spunto dalla città, come per esempio quello degli scacchi. Le sue pedine sono ispirate all’architettura di Bolzano: per esempio la pedina della regina assume la forma del campanile della Chiesa Regina Pacis e quella del re è una riproduzione del campanile della Chiesa Cristo Re. Si tratta di un modo divertente ed alternativo per conoscere e riconoscere gli edifici della nostra Città.

C’è un edificio con il quale avete costruito un legame più forte?


Veronica: Il mio edificio preferito è quello dove si trova il rettorato dell’unibz. É stato il primo edificio che ho realizzato con la stampa 3D ed ora conosco ogni piccolo dettaglio delle sue facciate. Conosco perfettamente ogni balcone, ogni colonna, ogni dettaglio… Adesso ogni volta che osservo quell’edificio riesco a vederlo solo dal punto di vista tecnico e non più per com’è realmente. Ho una strana sensazione quando lo guardo. È cambiata la mia prospettiva di osservazione.


Mehdi: Io sono stato colpito dalla Casa della Pesa. Abbiamo scoperto che originalmente faceva parte della muraglia che un tempo circondava la città. Questo edificio è stato anche la prima banca di Bolzano: ha ospitato la prima sede della Cassa di Risparmio di Bolzano. Spesso non ci soffermiamo ad osservare gli edifici, li vediamo ma non li guardiamo con attenzione. Per esempio il Duomo è molto grande e non è possibile vedere ogni suo dettaglio e caratteristica. Non si può veramente apprezzare. Attraverso questi piccoli modellini è possibile vedere da una prospettiva diversa.

Che cos’è per voi la Memoria?

Mehdi: Nella Memoria conserviamo cose positive e cose meno positive. La Memoria ci permette soprattutto di ricordare le cose belle e i lati positivi delle persone. Anche dopo 20 anni. Per esempio io ho un amico molto caro, non mi posso ricordare tutti i dettagli della nostra amicizia, ma sono sicuro che ricorderò sempre le sue parti migliori.

Qurratulain:
Quando abbiamo pensato di creare dei giochi, sicuramente abbiamo attinto dalla nostra Memoria, in particolare dai ricordi della nostra infanzia. Ricordo molto bene quando ero bambina e giocavo con i puzzle. Ricordo quando andavo per negozi con mia madre e volevo comprare i giochi. Non so come, ma il progetto che abbiamo sviluppato è in connessione con la mia infanzia. Mi fa sentire a casa. Rendere tangibili i ricordi per me significa fare Memoria. Significa rinnovarli, conservarli, tenerli con noi.

Veronica: La Memoria è un segno, come una cicatrice. È un punto luminoso, un riflettore che ci ricorda ciò che ci fa sentire bene o male.
Io ho lavorato molto con il tema dell’architettura durante il nostro progetto. Lo stile di un edificio per me è connesso con la Memoria di un determinato periodo storico. Attraverso l’architettura possiamo osservare come la Memoria è cambiata durante il tempo. La Memoria non è qualcosa di lineare, è qualcosa davvero molto disconnessa e frammentata.

Che cos’è per voi l’Anima?


Veronica: Ho sempre ragionato in modo materialistico. Forse l’Anima la si può percepire anche in un oggetto o in una foto. Credo che l’Anima delle persone possa essere trasmessa negli oggetti. Per esempio in un oggetto si può percepire la persona che lo ha creato e le sue peculiarità. Secondo me gli oggetti possono esprimere qualcosa di completamente diverso l’uno dall’altro.

Qurratulain: A volte succede che quando ascoltiamo determinate canzoni, per qualche secondo, il nostro cervello, o forse la nostra Anima, venga trasportato in un altro luogo. Il tuo corpo è fermo, ma tu sei allo stesso tempo da un’altra parte.

Medhi: Ho letto da qualche parte che le persone creative sono quelle persone la cui infanzia è sopravvissuta. Quando siamo bambini non siamo così limitati da regole e istruzioni come nell’età adulta. Da bambini possiamo pensare liberamente ed essere veramente creativi. Quando cresciamo iniziamo a sentirci dire “non puoi fare questo”, “non puoi fare quello”. Ogni cosa diventa più limitata e meno libera. I creativi sono coloro che sono ancora capaci di far trasparire la propria giovinezza e pensare liberamente. Forse l’Anima è qualcosa che rimane giovane, anche se il corpo invecchia. L’Anima è sempre fresca.